giovedì 15 aprile 2010

Ennio Abate/ Perché questa poesia è debole

La poesia in questione:
 
Dal finestrino
di Marcello Cappelletti

Strade chiese macchine persone
biciclette
sirene rumori luce abbagli clacson
viette e viuzze
angeli
negozi kebab profumo puzza
statue semafori suonerie
voci alte, basse,
bianche e nere
teatri cinema cabine telefoniche
pub ristoranti lavori in corso
mattoni
felicità risate fragorose risate strozzate
risate tristi
fruttivendoli panchine sbadigli folla
follia
antenne paraboliche amore, odio, razzismo
colori oblio alberi foglie.


Sulla poesia "Dal finestrino":

In  sintonia con Marcella e Mayoor, anche a me  pare enorme lo scarto tra il valore di questo testo e l'impeccabile abito storico-teorico-letterario che Leonardo troppo generosamente gli vuole fare indossare.

lunedì 12 aprile 2010

Ennio Abate/ Letterina postpasquale ai Moltinpoesia

Che rilassato andamento schizofrenico!

Che tenui dialoghi tra sordi!

Che belle divagazioni

da un pensiero sapienziale

(“La follia non è una faccenda per soli psicanalisti,

ma contiene risorse di contenuti preziose per tutti”)

ai dubbi sul dire o non dire

IO in poesia,

ai ricordi di antiche pasque,

alla segnalazione di nuovi poeti!