Pubblico la traccia di lavoro approvata dalla redazione di "Poliscritture". I collaboratori possono inviare suggerimenti, proposte e contributi (testi non superiori alle 15mila battute, spazi inclusi) a poliscritture@gmail.com [E.A.]
“Poliscritture” n. 9 in preparazione/ invito alla collaborazione sul
tema:
FORTINI (1917-1994): BUONE ROVINE PER ESODANTI VECCHI E GIOVANI
«…‘Vi consiglio di prendere le cose che ho detto e di buttarne via più della metà, ma la parte che resta tenetevela dentro e fatela vostra, trasformatela. Combattete!’ » (Le rose dell’abisso. Dialoghi sui classici italiani, Boringhieri, Torino, 2000)
1.C’è il “Fortini poeta” (titolo dei saggi su di lui scritti da Luca Lenzini). Riproporlo a quanti dopo di lui hanno continuato o cominciato a scrivere poesie. Misurarsi coi suoi versi di una vita, da Foglio di via a Composita solvantur, può essere un primo percorso di lavoro. Farlo liberamente (su alcuni testi o raccolte ritenute “esemplari” o che parlano alla soggettività del lettore-critico) o in modi mirati (ad es. scegliendo alcuni suoi testi “difficili”) e vedere come reagiscono di fronte ad essi i moltinpoesia d’oggi: come interrogano questa sua poesia, come sono interrogati da essa; potrebbe essere interessante tentare degli “esercizi di rifacimento” ( non di imitazione) proprio per misurare vicinanze e distanze.