"Presto o tardi al
commercio si arriva". Questo passaggio segna lo snodo di un'analisi ampia
(si risale a Tommaso) che ripropone la questione poesia/mercato. Giorgio
Mannacio la pone, per così dire, coi piedi per terra, in modi realistici e la sottrae
alle soluzioni "estreme", con le quali implicitamente polemizza e che
potremmo ancora chiamare degli "apocalittici" (anti Mercato) e degli
"integrati" (apologeti di esso). Il saggio è interessante per la
volontà di discutere della poesia non solo come oggetto estetico, ma anche
economico e - perché no - sociologico. [E.A.]
I.
Pulchra enim dicuntur ea quae visa placent. ( San Tommaso: Summa theologica I,5,4 )
Con questa fulminea definizione sul bello, definizione che nessuno – fino ad oggi – è riuscito a confutare , il grande filosofo mette il dito in una delle piaghe che seguono i discorsi sulla poesia.
Una di queste è l’argomento della poesia come oggetto.