Sabino Caronia Il secondo dono Progetto
Cultura, Roma, 2012
Il secondo dono, così semplicemente si intitola
questa plaquette di Sabino Caronia, quasi a celare un pudore inespresso o a
dissimulare una ritrosia più che manifesta, quasi a chiedere venia per tanta
improntitudine di apparire quale autore di un mannello di liriche. E liriche
d’altri tempi, quando ancora c’erano i bambini che giocavano con l’aquilone su
nel cielo e calciavano il pallone ad ogni cantone del trivio o del quadrivio.
Ma oggi che l’arte della simulazione si manifesta con la singolare propaggine
della scaltra dissimulazione di massa, dico, oggi, che altro dire di una lirica
che si rivolge ad altra lirica del passato come ad uno sconosciuto elitario
interlocutore che mai più vedrà la luce se non nel segno di un altro segno o in
una cosa chiamata sogno, che forse mai più incontrerà il proprio interlocutore?